Ai bambini rom chi ci pensa?
Ai bambini rom chi ci pensa?
Il progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) e svolto in partenariato con l’Associazione Damo Ti-Ling Onlus, l’UISP Napoli, l’Associazione di Volontariato “Intrecci”.
Tramite le attività svolte si intende favorire l’inclusione sociale di 2 comunità rom che vivono da diversi anni in due campi nei quartieri di Barra (300 persone) e Ponticelli (130 persone) della VI Municipalità di Napoli, attraverso servizi di supporto alla scolarizzazione dei minori, servizi socio-educativi alla famiglie e sensibilizzazione della comunità locale.
Si tratta di 2 comunità rom composte da 430 persone le cui condizioni economiche, lavorative ed abitative, rilevate attraverso un censimento svolto dalla N:EA nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2014, creano una spirale di aumento dell’esclusione sociale e contribuiscono ad alimentare i meccanismi del pregiudizio che le proscrive ai margini della società.
Le associazioni coinvolte nel progetto e che da diversi anni intervengono per l’inclusione delle comunità rom nei territori di interesse del progetto, hanno realizzato una mappatura consistente in un’analisi quantitativa e qualitativa delle famiglie soggiornanti nei campi e rilevato le maggiori criticità.
Esse fanno capo alle condizioni igienico-sanitarie delle famiglie e all’inserimento scolastico di minori di età superiore ai 12 anni.
Il progetto intende rispondere a queste due necessità attraverso:
A) Implementazione di servizi igienico sanitari per la cura della pulizia personale e del vestiario:
B) Organizzazione e implementazione dei servizi scolastici per l’inserimento nella scuola secondaria di primo grado di 15 minori di età superiore ai 12 anni,
C) Azioni di sensibilizzazione destinate alle famiglie rom sulla salute e l’istruzione
D) Campagna per la divulgazione di aspetti della cultura rom
E) Campi estivi e laboratori durante il periodo di chiusura della scuola
F) Raccolta e diffusione dei risultati
Attraverso tali azioni si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
1) Sensibilizzazione delle famiglie rom in merito all’istruzione e alla salute
2) Diminuzione dell’analfabetismo a cui vanno soggetti i minori di età superiore a 12 anni
3) Miglioramento delle condizioni per favorire processi di appartenenza e l’apprendimento attraverso l’applicazione di modelli didattici flessibili e organizzazione di percorsi che tengano conto dei vissuti dei ragazzi rom.
4) Promozione di modalità di coinvolgimento delle famiglie di alunni rom coinvolgendole come volontarie nelle attività
5) Contrasto dei pregiudizi sui Rom attraverso una campagna per la conoscenza e la valorizzazione della cultura e della storia dei Rom e organizzazione di momenti di convivialità
6) Verifica dei risultati ottenuti in relazione agli obiettivi, attraverso precisi indicatori
7) Raccolta e diffusione delle buone pratiche con strategie e patti di territorialità con Enti locali e ASL