Costa d’Avorio, prodotti 15mila saponi con Art/savon: prosegue l’impegno di NEA col supporto dell’Otto per Mille Valdese
Habemus i saponi! Terminata la produzione di quindicimila panetti di sapone. Come ci eravamo prefissi a ottobre, quando è stato avviato il progetto “Art/savon”, è iniziata un’altra fase: quella della loro commercializzazione alla quale le donne in Costa d’Avorio stanno provvedendo con la stessa determinazione e forza con cui hanno affrontato la produzione. Mettendo insieme le loro forze e superando i vari ostacoli hanno vinto la prima scommessa riuscendo ad avviare una produzione che, seppur modesta, rappresenta un grande passo avanti per loro che ci hanno creduto e hanno osato agire.
I panetti confezionati ed etichettati con il logo “AVORIO” sono già, con il loro profumo di freschezza e di lavoro, sui piccoli banchi di vendita nei mercati dei quartieri di Abidjan e Duekoué dove è stato allestito anche un piccolo spazio per la loro vendita. Parte dei saponi vengono proposti alle boutique e ai supermercati con l’intento di ampliare la loro commercializzazione. Il progetto, realizzato dall’associazione N:EA Napoli Europa Africa con il contributo dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, è un altro passo verso l’emancipazione delle donne nelle aree rurali. Un altro piccolo contributo per contrastare la disoccupazione femminile e rafforzare il protagonismo delle donne e dare gambe ai loro sogni.
Le donne sanno che quello della produzione e della commercializzazione in loco è solo un piccolo passo. Adesso le aspetta la vendita attraverso l’e-commerce che sarà possibile grazie all’approvazione dello stesso progetto da parte della Chiesa Valdese che ne ha finanziato la continuazione e l’ampliamento. Impareranno presto a farlo, acquisiranno nuove competenze, affineranno i metodi di produzione e di vendita e noi della N:EA le sosterremo consapevoli del ruolo cruciale che le donne hanno nello sviluppo economico e sociale di una comunità. Siamo convinte di quanto afferma Amartya Sen, filosofo indiano, premio Nobel per l’economia, nel sostenere la centralità del ruolo della donna: “Quando le donne stanno bene, tutto il mondo sta meglio”.